GCDS acronimo di God Can’t Destroy Streetwear: un nome che già di per sé è in grado di dire molto. Questo brand, infatti, ha un preciso obiettivo che è quello di non abbandonare mai il sentiero dello streetwear anche laddove il mercato della moda dovesse virare verso altre direzioni. Andiamo a scoprire la storia di GCDS.
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La storia di GCDS
Come nasce GCDS
GCDS nasce nel 2015 dalle menti di due fratelli napoletani Giuliano e Giordano Calza. Dopo un’iniziale formazione di stampo economico all’università L’Orientale di Napoli ed uno studio approfondito del cinese, i due fratelli decidono di scappare dalla routine a cui li avrebbe sottoposti una comune professione e volano a Shangai, dove aprono diversi ristoranti di successo.
Qui si occupano personalmente della produzione delle divise del personale e scoprono questa grande attitudine nella produzione di capi di abbigliamento. In realtà, tra i due è Giuliano la mente creativa, come già si poteva dedurre dalla passione per il disegno e per il cucito che aveva da bambino, ma accanto all’estro interviene la capacità manageriale di Giordano, che organizza tutti gli aspetti burocratici.
Un lancio che conquista gli utenti
Dopo le primissime produzioni Giuliano lancia la sua collezione sul web e, incredibilmente, conquista un consenso estremamente ampio al punto tale da non riuscire a sostenere da solo tutti i lavori necessari per produrre ulteriori capi. Il crescendo a quel punto è stato esponenziale, tanto che ad oggi il marchio vanta un fatturato di 20 milioni di euro e ben 380 clienti multimarca sparsi in tutto il mondo.
Ciò che stupisce è che il loro centro di controllo è rimasto sempre in Italia, infatti i due giovani non hanno mai voluto spostare il centro degli interessi in altre parti del mondo, disseminando punti produttivi dalla Lombardia alla Puglia.
Quando la commistione di culture genera il successo
Ma cosa c’è di così speciali in queste collezioni? I due ritengono che la carta vincente del loro successo sia da ascrivere alle loro origini: i genitori benestanti hanno scelto di vivere nel Rione Sanità, uno dei quartieri più problematici di Napoli, per cui sin da bambini Giuliano e Giordano hanno conosciuto gli agi di una bella casa e di vacanze costose, ma anche le realtà di strada della Napoli più autentica.
Da questa esperienza di vita nasce una moda streetwear che non si limita a riprodurre in maniera automatica figure o linee viste e riviste, ma che tenta di riprodurre un vero e proprio stile di vita.
Il sostegno del web
Nel mondo moderno ogni attività ha bisogno del sostegno del web, ragione per cui anche i fratelli Colza hanno sin da subito trovato giovamento dalla pubblicità degli influencer. In particolare, Chiara Ferragni ha dato un grandissimo aiuto ai giovani fratelli, indossando i loro abiti nei suoi scatti sin dagli albori del brand, arrivando a sostenerli anche quando ormai GCDS aveva raggiunto il successo sulle principali sfilate di moda.
C’è da dire che il sostegno del web è un quid in plus che può aiutare senz’altro, ma che attecchisce solo se di base c’è una qualità ed un concept che funziona, come effettivamente è stato nel caso di GCDS.
La proposta del brand GCDS
Come anticipato lo streetwear è ciò che domina tutte le collezioni di GCDS, le quali includono le tipiche t-shirt oversize e le felpe cropped caratteristiche della moda di strada di Los Angeles, le tute larghe e comode che un tempo indossavano solo gli skater ma che ora presenziano addirittura sulle passerelle, le sneaker stile Air Max e tutti quegli elementi che dagli anni ’90 in poi sono divenute il modo di vestire più in voga tra i giovani.
Di recente i due fratelli hanno aperto uno shop monomarca a Milano in cui è stata avviata anche una linea bambino, proprio al fine di ampliare quanto più possibile la platea dei fruitori di questo brand tutto made in Italy.
Dunque, la storia di GCDS è una di quelle storie che fa sognare ad occhi aperti, non credi?