Alcuni sport si sono imposti, a partire dalla metà del secolo scorso, come veri e propri fenomeni di massa; il calcio e il basket, in particolare, si sono sviluppati in stretta correlazione con gli ambienti urbani, entrando a far parte della cosiddetta ‘urban culture’, ovvero quel tessuto di costumi, meccanismi e connessioni interpersonali e collettive che caratterizzano a livello sociale una comunità urbanizzata.
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Cosa si intende per “urban culture”
Si tratta di un concetto molto ampio e, al contempo, difficile da definire in maniera precisa; come scrive Ray Hutchinson nella Encyclopedia of Urban Studies, “il termine “urban culture” fa riferimento ai significati, agli stili di vita ed alle pratiche sociali associate con la città moderna. Si produce all’intersezione tra società, comunità e ambiente costruito”. L’attenzione sociologica per la ‘cultura urbana’, aggiunge l’autore, si è sviluppata soprattutto dopo la Rivoluzione Industriale che, tra il 18° e il 19° secolo, ha alimentato una forte urbanizzazione facendo emergere, al contempo, le relative conseguenze sociali e le forti contraddizioni.
Il rapporto tra sport e urbanizzazione
L’industrializzazione ha modificato in maniera radicale la società occidentale, alimentando il processo di urbanizzazione e, di riflesso, la nascita della società di massa. Anche lo sport rientra tra gli aspetti della vita sociale plasmati dal connubio tra sviluppo industriale e crescita delle aree urbane; non è certo un caso se la Gran Bretagna abbia contribuito in misura considerevole allo sviluppo ed alla diffusione di diversi sport; attraverso le rotte marittime battute dalle flotte imperiali, i marinai inglesi hanno ‘esportato’ il football, il rugby e il cricket, oltre ad una serie di discipline nautiche (la canoa, il nuoto etc.).
A differenza di quanto si possa pensare, però, alcuni degli sport che oggi godono di maggiore popolarità a livello mondiali non erano, almeno inizialmente, fenomeni di ‘massa’, anzi. Il rugby, ad esempio, nacque come sport amatoriale praticato all’interno dei college e per lungo tempo ha mantenuto un carattere elitario; il caso più emblematico, in tal senso, è quello del Sud Africa durante l’epoca dell’Apartheid, dove il rugby è rimasto appannaggio esclusivo dei bianchi fino alla seconda metà degli anni Novanta, pur essendo divenuto molto popolare.
Come il calcio si fonde con la urban culture
Data la sua enorme popolarità a livello globale, il calcio è parte integrante della urban culture, soprattutto (ma non solo) in Europa e in America Latina, ovvero laddove è spesso lo sport che gode di maggior seguito in assoluto. I fattori alla base di questo meccanismo di compenetrazione tra il football e il tessuto sociale urbano sono molteplici; a bene vedere, però, è anzitutto il carattere ‘popolare’ del gioco a renderlo in grado di permeare la cultura urbana di contesti anche molto diversi tra loro.
Per giocare, infatti, basta veramente poco: non servono attrezzature speciali e qualsiasi spazio aperto può tramutarsi in un campo da gioco; non occorrono racchette, reti, canestri, mazze, guantoni o altri costosi equipaggiamenti. Per questo il calcio è ‘popolare’, nel senso di umile ed accessibile; inoltre ha regole (di base) molto semplici ed intuitive, che esaltano tanto l’individualità quanto il collettivo.
Il football tende poi ad integrarsi nel tessuto cittadino anche dal punto di vista strettamente urbanistico: piazze, vicoli, strade secondarie spesso sostituiscono i campetti veri e propri; una saracinesca diventa una porta da difendere, e il margine di un marciapiede la linea del fallo laterale.
C’è poi un altro aspetto da tenere in conto; attorno al calcio si coagulano sentimenti di forte appartenenza, di campanilismo e rivalità. A ciò si aggiunge la capacità, quasi unica, di creare un’identità in cui è possibile riconoscersi e rispecchiarsi, a tutti i livelli, attraverso simboli e valori condivisi.
Infine, il calcio è parte della urban culture anche in maniera indiretta, attraverso aspetti quali il tifo o il betting; grazie alla nascita del Totocalcio, sfidare la sorte provando a pronosticare il risultato delle partite di campionato è diventato un vero e proprio fenomeno di costume, che oggi viaggia anche online grazie a portali specializzati che offrono numerose possibilità di giocata. Ad esempio, sono disponibili su NetBet bonus scommesse e altri incentivi, tanto per gli utenti che si registrano per la prima volta al sito quanto per quelli che sono già titolari di un conto per giocare.