I pareri sulle scarpe Jordan 1 Mid sono molto contrastanti: da un lato vi è un successo di mercato assolutamente palese, condito dagli alti livelli di gradimento manifestati dai più, dall’altro una quantità non trascurabile di appassionati non ha remore nell’esprimere critiche piuttosto forti.
Tante persone dunque, confuse dall’animosità di questi dibattiti, non possono non porsi questa domanda: perché le Jordan 1 Mid sono odiate? Cerchiamo di fornire una risposta esauriente.
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Perché le Jordan 1 Mid sono odiate? Alcune utili premesse
Prima di scoprire perché le Jordan 1 Mid sono odiate è opportuno fare alcune premesse, utili soprattutto a chi non conosce a fondo il mondo delle sneakers.
Bisogna sottolineare anzitutto che la linea di scarpe Jordan è un iconico progetto del brand Nike, chiaramente ispirato all’omonimo cestista che ha letteralmente scritto la storia del basket; si ritiene che la sponsorizzazione che vede protagonista Nike ed il grande Michael Jordan sia quella che ha mosso, e che muove tutt’oggi, le cifre economiche più alte in assoluto per quel che riguarda gli accordi commerciali di questo tipo.
Mid, invece, è un appellativo che viene affibbiato a quelle sneakers la cui altezza supera leggermente quella della caviglia; le Mid si contrappongono alle High le quali, in linea con la tradizione cestistica, sono più alte, avvolgendo così la caviglia in modo completo.
Il modello Mid non è “OG”, ovvero è troppo distante dall’originale
La differenza strutturale di cui si è appena detto è uno dei motivi per cui gli sneakerhead, ovvero i più accesi cultori delle sneakers, proprio non riescono ad accettare questo modello brandizzato Jordan: le scarpe utilizzate dal famoso cestista, infatti, sono sempre state di tipo High, di conseguenza la versione Mid va a snaturare la silhouette delle Jordan propriamente intese.
Gli sneakerhead contestano dunque il fatto che le Jordan 1 Mid non siano una versione cosiddetta “OG”, ovvero analoga, o comunque quanto più simile possibile, al modello originale a cui sono ispirate.
Non più un brand per collezionisti, ma una linea commerciale
Restando in tema con quanto appena detto, molti appassionati di sneakers contestano il fatto che le Jordan 1 Mid stiano contribuendo a trasformare la linea Nike Jordan in un marchio commerciale.
Le Nike Jordan, infatti, sono sempre state concepite come delle scarpe da autentici collezionisti, delle scarpe, per intenderci, che non capita certo di vedere tutti i giorni, anche per ulteriori ragioni quali il loro costo, molto più alto rispetto alla media, e per la loro forma così particolare e così marcatamente ispirata al mondo del basket.
Jordan 1 Mid: un boom esploso nel 2020
Ciò che è avvenuto negli ultimi tempi, in particolar modo dal 2020 in poi, è andato in una direzione del tutto opposta rispetto a quanto detto: le Jordan 1 Mid infatti hanno letteralmente spopolato, in innumerevoli varianti di colore, al punto da essere divenute delle sneakers “di massa” paragonabili alle Nike Silver.
Questo, d’altronde, non deve stupire: il modello Mid è senz’altro più semplice da abbinare e può essere sfoggiato con gli stili casual più disparati, inoltre il prezzo, certamente non economico, ma comunque non paragonabile a quello dei modelli da collezione, ha contribuito a rendere le Jordan 1 Mid delle scarpe estremamente diffuse.
Se ci si chiede perché le Jordan 1 Mid sono odiate, dunque, le ragioni sono individuabili in primis nelle scelte di marketing adottate da Nike, la quale sta di fatto trasformando una collezione tradizionalmente molto esclusiva in una linea commerciale, allontanandosi dalla vera essenza Jordan anche a livello di design.
Critiche anche sulla qualità dei materiali
A corredo di quanto detto, c’è da sottolineare che diversi appassionati si dicono delusi dalle Jordan 1 Mid a livello di materiali di realizzazione, e anche questo è un fattore che conferma quanto detto fino ad ora.
Le vere Jordan da collezione infatti, essendo fondamentalmente delle scarpe tecniche per il gioco del basket praticato ad altissimi livelli, sono delle calzature che non possono di certo accettare compromessi in fatto di qualità.