Siamo cresciuti con l’idea che le scarpe da ginnastica fossero delle scarpe dedicate allo sport, ma negli anni, le sneakers, hanno cambiato radicalmente il ruolo nel mondo della moda e della cultura, diventando il tipo di scarpe più acquistate e usate.
Oggi sono ai piedi di tutti, uomini, donne, bambini e persino anziani, tutti possiedo almeno un paio di sneakers, che siano l’ultimo modello in edizione limitata o che si tratti di una semplice scarpa da ginnastica, non ha importanza. Le sneakers sono l’accessorio più popolare sulla faccia della Terra. Ma quando sono nate le sneakers di preciso?
La storia delle sneakers
La storia delle sneakers ha origine in America, nel XVI secolo, i Nativi d’America, utilizzavano il lattice, una resina ricavata dagli alberi di caucciù, per ricoprire la pianta del piede e proteggerlo così dai terreni più duri e impraticabili.
Con il passare del tempo, visto gli usi che se ne facevano, si sentì la necessità di rendere il lattice ancora più resistente, e nel 1893 venne scoperto un metodo rivoluzionario, ovvero il processo di vulcanizzazione, che appunto, rendeva il lattice più resistente.
In seguito alla vulcanizzazione, in Inghilterra venne inventata la prima scarpa da ginnastica, nel 1850, con la suola in gomma e la tomaia in tela e riscuotendo un grandissimo successo nel mondo dell’aristocrazia, la quale veniva usata per praticare sport all’aria aperta.
Nel 1896, grazie alle Olimpiadi di Atene, la scarpa divenne un vero e proprio fenomeno di massa, gli atleti la indossarono per praticare sport rendendola famosa in tutto il mondo.
I primi a comprenderne la versatilità furono i tennisti, poi i calciatori e infine gli atleti olimpionici, diventando la scarpa sportiva per eccellenza.
La scarpa da ginnastica incontrò così la strada della cultura urban e divenne simbolo della trasgressione.
Nel 1919 ci fu una vera svolta, quando venne messo sul mercato il primo modello di scarpe da basket, prodotte da Marquis Converse chiamata Converse All-Stars. Il successo delle All Star fu senza precedenti, e così come le indossava James Dean, le indossavano tutti i ragazzi. Nel 1923 Chick Taylor approvò le scarpe, e divennero note come Chuck Taylor All-Stars e oggi sono le scarpe da basket più vendute di tutti i tempi. Cominciarono ad essere prodotte in serie e presero il nome di sneakers perché erano così silenziose che chi le indossava poteva avvicinarsi di nascosto a qualcuno (dal verbo to sneak).
Nel 1924 divennero internazionali grazie ad un uomo tedesco di nome Adi Dassler, che creò un paio di sneakers dandogli il suo nome abbreviato: Adidas. Questo marchio è diventato sinonimo della scarpa sportiva più popolare al mondo, tanto che Jessie Owens, indossava Adidas quando ha vinto quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi del 1936 di Berlino.
Negli anni ’50 le sneakers diventando insieme ai jeans e alla giacca in pelle, un vero simbolo della ribellione e di emancipazione. Sempre in America, ma 30 anni dopo, si assiste ad un vero boom del mercato delle sneakers, secondo le statistiche, ben 30 milioni di persone, le hanno indossate per fare sport, jogging p semplicemente per passeggiare al parco.
Agli inizi degli anni ’80, fu Michael Jordan, il migliore giocatore che l’NBA abbia mai conosciuto, a contribuire a questo notevole successo, grazie alla collaborazione con Nike. Agli inizi degli anni ’80 era una promessa della pallacanestro e aveva firmato uno dei contratti più importanti della sua vita con i Chicago Bulls.
La Nike lo scelse così come testimone di un paio di scarpe, che da lì a poco, avrebbero avuto un successo colossale: le Air Jordan, la sneaker più famosa mai conosciuta, infatti, anche quando Jordan si ritirò dall’NBA, le sue scarpe continuarono ad essere le più vendute.
Quando aziende come Nike, Reebok e Adidas hanno iniziato a competere, è definitivamente cambiato il mondo delle sneakers. Le scarpe da tennis cominciarono ad essere prodotte per ogni sport, incluso il walking, lo skateboard e il “cross training“. Le nuove sneakers, grazie a nuove tecnologie aumentano le prestazioni; l’Air Force di Nike utilizzava piccole sacche di gas per creare un’ammortizzazione migliore, mentre Reebok introdusse The Pump-air, pompato nelle scarpe per farle stare più aderenti al piede.
Tecnologia, moda e sneakers camminano ora di pari passo con risultati che arrivano a sfiorare il culto dei collezionisti. La novità degli ultimi anni sono le sneakers couture, nate da collaborazioni con gli stilisti più noti che hanno introdotto una scarpa considerata fino ad una decina di anni fa tutt’altro che elegante.
Infatti, le sneakers, smisero presto di essere un capo di abbigliamento indossato solo per fare sport e cominciarono ad essere abbinate a completi da ufficio da parte dei manager più giovani.
Un precursore di questa tendenza fu Giorgio Armani, seguito da Piero Chiambretti, che continua ad indossarle sotto lo smoking.
Oggi, sono diversi i tipi di scarpa di questo tipo: esistono scarpe da running, adatte a correre o da calcetto, scarpe da tennis, da danza e da basket. Vengono indossate più spesso nel normale abbigliamento quotidiano, in particolare da giovani o quando si necessità di svolgere una lunga attività in piedi. Questa evoluzione dell’uso delle scarpe da ginnastica ha portato all’immissione in commercio di articoli sempre più elaborati dal punto di vista della rifinitura estetica. D’altra parte, la funzione originaria finalizzata all’attività sportiva è stata implementata col passare degli anni, tenendo conto del relativo progresso tecnologico, producendo dei modelli realizzati con materiali e tecniche che rendono le scarpe da ginnastica maggiormente performanti.
I modelli di sneakers più venduti al mondo sono:
- Adidas Stan Smith;
- Adidas Superstar;
- Converse Chuck Taylor All-Stars;
- Puma Suede;
- Nike Air Max 1;
- Air Jordan Banned.
Nel 2015 si è voluta addirittura celebrare la storia delle sneakers, con una mostra tenutasi al Brookyn Museum di New York, dove sono state esposte circa 150 paia di scarpe dal 1860 fino ad oggi, con l’intento di mostrare l’evoluzione di questa calzatura.